Verifica Messa a Terra

La Verifica Messa a Terra è un controllo periodico stabilito d’obbligo dal DPR 462/01, che richiede a tutti i Datori di Lavoro con almeno un lavoratore nella propria azienda, di far eseguire la verifica messa a terra sugli impianti elettrici, con periodicità biennale o quinquennale.

Precedentemente al DPR 462/01, era compito dell’Ispesl effettuare la prima verifica e delle ASL le successive verifiche periodiche, mentre con l’introduzione del DPR 462/01 dal 23 gennaio 2002 è il datore di lavoro che ha l’obbligo di richiedere e far effettuare le verifiche secondo le nuove periodicità.


 La verifica degli impianti di messa a terra consiste nell’analisi delle caratteristiche elettriche dell’impianto, al fine di verificare che siano conformi alle normative di sicurezza e alle disposizioni tecniche in vigore. La verifica viene effettuata da tecnici specializzati, che utilizzano appositi strumenti di misura.

In particolare, durante la verifica degli impianti di messa a terra, vengono controllati i valori di resistenza elettrica dell’impianto, la continuità degli elementi di connessione e il grado di protezione degli apparecchi. Inoltre, vengono controllati anche i componenti dell’impianto, come i conduttori, i morsetti, i collegamenti e i dispositivi di protezione.

La verifica degli impianti di messa a terra è obbligatoria per legge, ed è necessaria per garantire la sicurezza degli impianti e delle persone che li utilizzano. In caso di mancanza o malfunzionamento dell’impianto di messa a terra, si possono verificare danni alle persone o agli apparecchi elettrici, nonché interruzioni dell’alimentazione elettrica.’

Quali impianti sono soggetti a verifica della messa a terra?

In generale, tutti gli impianti elettrici devono essere soggetti a verifica della messa a terra per garantire la sicurezza delle persone e degli impianti stessi. In particolare, tra gli impianti che devono essere sottoposti a verifica della messa a terra si possono citare:

impianti di distribuzione dell’energia elettrica a media e bassa tensione;

Impianti di illuminazione pubblica e privata;

Impianti di produzione di energia elettrica (ad esempio, centrali termoelettriche, centrali idroelettriche, impianti fotovoltaici);

Impianti di trasporto dell’energia elettrica (ad esempio, linee di trasmissione e sottostazioni);

Impianti di utilizzazione dell’energia elettrica (ad esempio, impianti industriali, impianti per la climatizzazione, impianti per la cottura dei cibi, impianti per la refrigerazione, impianti di sicurezza);

Impianti di telecomunicazioni (ad esempio, antenne radio, stazioni di ripetizione, impianti telefonici).

per prevenire eventuali crolli o cadute delle merci che possono causare danni a cose o a persone.